Collettivo 33, Deleuze, Foucault, Bavari, Frasca, Berardi “Bifo”, Dumoulié, Mele, Cutro, Villani, Badiou, Paci Dalò, Putino, Weil, Perretta Collettivo 33, L’anti-canaglieria Gilles Deleuze, Come abbiamo lavorato in due Michel Fouacault, Tavola rotonda Alessandro Bavari, Sodoma e Gomorra Gabriele Frasca, Su e giù con i figli del deserto Franco Berardi “Bifo”, Il rizoma della guerra Camille Dumoulié, Controllo dei godimenti e fascismosoft Amalia Continue reading →
L’opera di Thomas Pynchon si è saldamente situata al centro della contemporaneità come modello di letteratura e di pensiero critico, studiata in tutto il mondo e ammirata da diverse generazioni di lettori. Raccontando la vertigine paranoica e il mistero della tecnologia, la violenza bellica e il miracolo della comprensione tra gli esseri umani, Pynchon ha Continue reading →
Collettivo 33, Zanardi, Badiou, Nancy, Bensaid, Moroncini, Moscati, Putino, Formenti, Frasca Collettivo 33, La filosofia come affermazione infinita Maurizio Zanardi, Il collettivo e l’espressione Alain Badiou, La filosofia e l’11 settembre Jean-Luc Nancy, Dell’Uno e della gerarchia Daniel Bensaid, Dio, come sono sante queste guerre! Bruno Moroncini, Il dono della guerra Antonella Moscati, L’esercizio della morte. Dopo l’11 settembre Angela Putino, Una nota Continue reading →
Giacomo Lubrano Riscoperto da Benedetto Croce nella celebre antologia del 1910 dei Lirici Marinisti, e dallo studioso definito come il massimo rappresentante del «secentismo del secentismo», Giacomo Lubrano (Napoli 1619-1693), gesuita, fu il più celebre e conclamato predicatore della città nella seconda metà del XVII secolo (nel 1680 viene addirittura invitato a predicare il Continue reading →
Gabriele Frasca E’ il 24 aprile del 1999 a Santa Mira, cittadina italiana sul mare dalla cui basi militari partono gli aerei della NATO che vanno a bombardare Belgrado. La storia, che si dipana in mezza giornata, segue le “avventure” di una coppia in crisi di piccoli intellettuali quarantenni, Dalia e Gaudenzio, e degli altri Continue reading →
Marisa Albanese Nelle nuove opere di Marisa Albanese, la mancanza di peso e l’asetticità delle mani , delle sue mani fotografate, si mescolano a una inquietante sensazione di estraneità. Tutto distanzia l’osservatore dal corpo dell’opera: tutto contribuisce a far sentire il fruitore stesso un corpo estraneo davanti a quei corpi estranei, a quelle “creature terze”. Continue reading →