Il rovescio dell’esperienza Valeria Pinto «La coscienza per così dire non sopporta la vista della ‘faccia’ che una cosa le rivolge – finché non avrà di fronte l’altra ‘faccia’, il ‘rovescio’» dice Hans Blumenberg. Questo rapporto tra la ‘faccia’ e il suo rovescio non è nulla di ovvio: è un’irruzione repentina o un guadagno conquistato Continue reading →
Antigone nella città dei pazzi Luigi Trucillo Antigone nella città dei pazzi è una riscrittura in versi dell’Antigone di Sofocle, ambientata tra le rovine di un vecchio manicomio abbandonato di Napoli, il Leonardo Bianchi. Nel poemetto la lotta di Antigone contro l’esilio delle spoglie del fratello fuori dalla polis si reincarna nel presente, in una lotta di fratellanza contro il Continue reading →
Quann’uno aspett’a Dodò (traduzione napoletana di Arturo Martone) Samuel Beckett Anche se di traduzioni a stampa di Godot in napoletano non pare ce ne siano state sinora, c’era davvero bisogno di un ulteriore intervento traduttivo? La risposta è assolutamente no e assolutamente sì. Assolutamente no, perché il testo ha raggiunto una diffusione talmente capillare da poter essere considerato ormai translinguistico Continue reading →
L’intruso Jean-Luc Nancy Questa nuova edizione de “L’intruso” si arricchisce dei poscritti al libro che Jean-Luc Nancy ha pubblicato nel corso degli anni e di una postfazione di Antonella Moscati. “Jacques Derrida l’aveva sentito, presentito e pensato meglio di chiunque altro. È stato lui a cogliere chiaramente che il tema decisivo era quello del Continue reading →
∃x(fx) logica della decisione Felice Cimatti Fare filosofia significa, prima di tutto, occuparsi del linguaggio e delle lingue. Quando pensiamo a qualcosa, ma anche quando semplicemente percepiamo qualcosa, il “qualcosa” che percepiamo e a cui pensiamo è stato percepito e pensato attraverso la mediazione, tanto più invasiva quanto meno avvertita, dei pensieri che prendono Continue reading →
La vita impresentabile. Femminismo e corpo teatro. Un dialogo Antonio Attisani, Lea Melandri «Mentre i realismi sono autoritari e maschili senza appello, nel grottesco saltano anche le identità di genere e si è fatalmente nel trans. Al limite, il grottesco non si può dire cosa sia, salvo che lì si assiste alla traiettoria delle convenzioni Continue reading →
Giornale notturno V – (2006-2012) Jan Fabre Resoconto delle varie attività febbrili e insonni di Jan Fabre, anche questa quinta parte del Giornale notturno è inframmezzata da fulminee riflessioni sul processo creativo, il senso dell’arte, la ricezione delle sue opere, il clima culturale e artistico fiammingo, il rapporto con i performer della sua compagnia teatrale, le inquietudini, Continue reading →
Giornale notturno IV (1999-2005) Jan Fabre Dal cuore di Anversa alle innumerevoli città d’Europa (Avignone, Barcellona, Helsinki, Milano, Parigi, Roma, Varsavia, solo per nominarne alcune) e del mondo (Bogotá, New York, Melbourne, Tel Aviv tra le altre) in cui allestisce le sue rappresentazioni teatrali, coreografie ed esposizioni, Jan Fabre ci consegna il diario delle fasi Continue reading →