mercoledì 15 marzo, ore 18.30
Cronopio, via Broggia 11, Napoli
Enrico Formato e Valeria Pinto
discutono con Lucia Tozzi “L’invenzione di Milano“
mercoledì 15 marzo, ore 18.30
Cronopio, via Broggia 11, Napoli
Enrico Formato e Valeria Pinto
discutono con Lucia Tozzi “L’invenzione di Milano“
sabato 11 marzo, ore 17.30
Anarres, via Pietro Crespi 11, Milano
si discute “L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane” di Lucia Tozzi con l’autrice partecipa Giacomo Pozzi
Solo dieci anni fa Milano era vista come una città produttiva, elegante, ma grigia. Poi, con l’Expo2015, ha assunto l’immagine di una metropoli splendente e attrattiva. Il passaggio però non è la conseguenza di una trasformazione oggettiva ma, all’opposto, è la metamorfosi fisica a essere effetto di una campagna di marketing senza precedenti, il cui successo è stato ottenuto spostando le risorse materiali e intellettuali destinate alla produzione di cultura, ricerca, servizi di welfare verso la produzione dell’immagine di una metropoli globale del lusso. L’aspetto più perturbante dell’intero processo è il ruolo giocato dalla finanza, impegnata in una doppia missione: concentrazione della ricchezza attraverso la privatizzazione della città pubblica, dei suoi spazi e delle sue istituzioni sociali e culturali; cattura o neutralizzazione delle forze che potrebbero produrre attrito nel sistema e lotta alle disuguaglianze.
Prezzo: € 15,00
Cod. 9788898367689
data di pubblicazione: febbraio 2023
pagine: 208
Luca Lenzini recensisce su doppiozero Cospira di Patrizio Esposito
venerdì 3 marzo, ore 18.30
casa del popolo san niccolò
firenze
si discute il libro di Lucia Tozzi “L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane“, da oggi in libreria
Francesco Migliaccio scrive per Monitor su “Cospira” di Patrizio Esposito
martedì 28 febbraio, ore 17.30
C.A.S.A. (Centro per le arti della scena e dell’audiovisivo)
palazzo Degas, Napoli
Attilio Scarpellini discute “Cospira”
di Patrizio Esposito
con la prefazione di Marco Tabacchini e il saggio di Boris Groys “Diventare rivoluzionari: su Kazimir Malevič” (traduzione di Antonella Di Gangi)
Kazimir Malevič, uno dei principali artisti dell’avanguardia russa del Novecento e il fondatore del Suprematismo, pubblica nel 1921 un breve scritto dedicato all’inazione:
«Il lavoro dovrebbe essere maledetto, come raccontano le leggende sul paradiso, e l’inazione dovrebbe essere ciò a cui l’uomo deve aspirare. Ma nella vita reale è accaduto il contrario. Come sia accaduto, è quello che vorrei spiegare. […]
L’inazione spaventa i popoli e chi la accetta è perseguitato, e ciò accade perché nessuno l’ha intesa come verità, stigmatizzandola come “madre dei vizi” quando è la madre della vita. Il socialismo porta la liberazione ma inconsapevolmente la calunnia, senza capire che è proprio l’inazione che lo ha generato».
cod: 9788898367665
pagg. 79
prezzo: 9€
Distillato da una moltitudine di diari, appunti, riflessioni, questo libro è scrittura di viaggi e incontri vissuti e pensati come paesaggi: insiemi di animali umani e non umani, cose, piante, case, ospedali psichiatrici, opere teatrali e non, “parole, belati, fruscii, irriverenze. E singoli affanni”. Scrittura levigata all’osso, pietrosa come selce per contribuire a dar fuoco all’ingiustizia, “Cospira” ci conduce al cospetto di vite ostinate e imprendibili, di gesti minimi, irrisori, testimoni o presagi di altri mondi. Così noi lettori siamo portati all’incontro, come accade di fronte a fotografie capaci di pungere l’occhio e disturbarlo, con le indimenticabili posture, andature, esclamazioni dei “folli” e dei loro rari complici, con popoli insorti che inventano lotte inconcepibili, con gente di teatro colta nell’intensa tensione della messa in scena e nelle cure della vita quotidiana, con l’ira e il sorriso di scrittrici e scrittori, con gli esercizi senza scopo di artisti irriducibili… Un vento, una cospirazione di impensabili esistenze.
cod. 9788898367658
pag. 192
prezzo: 17.00€
Le pagine di questo libro danno forma a tutto quello che, nel corso degli anni, ho cercato di dimenticare. Solo la capacità di visione di uno spettatore militante come Jean-Louis Perrier poteva restituire una testimonianza di questi lembi di passato, certo non io. è incredibile rileggere questi scritti e rendermi conto di come fosse dominante l’elemento della quantità, mentre ho sempre pensato che il mio lavoro tendesse verso uno spazio senza contenuto, un luogo di rivelazione, una rinuncia al linguaggio. Ho sempre sospettato che il teatro fosse per me un lavoro sul presente espresso nella lingua del presagio. L’autore di questa raccolta, al contrario, ha voluto fissare le parole dette, e rileggere il mio lavoro attraverso quei lembi di passato che ha conosciuto come critico e come spettatore. Ma Jean-Louis Perrier non si è limitato solo a questo: ha voluto infatti, di volta in volta, farmi parlare. La ricchezza della sua analisi mi aiuterà, d’ora in poi, a fare un ulteriore passo indietro rispetto a quanto è stato fatto. (Romeo Castellucci)
Jean-Louis Perrier è scrittore e giornalista. In Francia ha collaborato con il quotidiano Le Monde, la rivista Mouvement, il periodico Alternatives théâtrales, il Festival d’Avignone e il Festival d’Automne di Parigi.
Prezzo: € 18.00
pagine: 212
Cod. 9788898367641
data pubblicazione: novembre 2022
“è André Malraux a parlare dell’arte come di un ‘antidestino’ […]. Senza capirne bene il perché, ho ripensato a tale intendimento malrauxiano della pratica artistica subito dopo aver deciso di ripubblicare i quattro saggi raccolti nel presente volume. La loro stesura data a momenti diversi e risponde a motivazioni altrettanto diverse. Inoltre, è ciascuno focalizzato su una o più opere di quattro artisti italiani assai difformi tra loro in termini di poetica, modalità espressiva, visione della realtà e della storia: Michelangelo Pistoletto, Giovanni Anselmo, Francesco Matarrese e Gino De Dominicis. Nel chiedermi se ci fosse un tratto unificante, tanto in quelle opere quanto nei ragionamenti da me perseguiti studiandole, mi sono reso conto di come […] nei testi aleggi comunque una certa atmosfera. Puntuale ritorna la convinzione che le opere d’arte possano mettere in discussione lo status quo(artistico, storico-artistico, culturale o storico che sia), introducendo nel mondo dei desiderata, progetti e prospettive inedite. Ciò le fa apparire sottratte e inintelligibili rispetto a qualsivoglia ordine discorsivo, dominante o no, di cui non siano esse stesse le propulsive artefici. Nella loro stanziale finitezza, le opere evidenziano così l’infinito: l’implicita possibilità di un’eccedenza che le esime da qualsiasi relazione con il noto o l’acquisito.” (Gabriele Guercio)
Cod. 9788898367603
Prezzo: 17,00 €
pag. 218
Mercoledì 20 aprile ore 18
in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Cronopio
Barbara Chitussi, Lorenzo Chiesa, Bruno Moroncini discutono
La morte del poeta. Potere e storia d’Italia in Pier Paolo Pasolini
di Bruno Moroncini
(Cronopio 2019)
Mercoledì 6 aprile, ore 18
l’Asilo, via G. Maffei 4, Napoli
si discute il libro di Bruno Moroncini “La morte del poeta. Potere e storia d’Italia in Pier Paolo Pasolini” (Cronopio 2019)
intervengono Bruno Moroncini e Gianluca Solla
sarà possibile seguire la discussione anche sulla pagina Facebook dell’Asilo
https://facebook.com/events/s/presentazione-de-la-morte-del-/509004550783468/
Enzo Moscato presenta Archeologia del sangue (1948-1961)
Luciano Giannini intervista Enzo Moscato su “Archeologia del sangue (1948 – 1961)”
Intervista di Giulio Baffi a Enzo Moscato su “Archeologia del sangue (1948 – 1961)”
edizione 14 del diecidodiciventi
“I testi presenti in questa prima parte del lavoro chiamato Archeologia del sangue, da me, idealmente, previsto diviso in tre sezioni, dai primi anni della mia vita fino a mò (anno del Signore 2020), potrebbero costituire una sorta di bislacca e parziale ‘autobiografia’.
Cioè, e con ciò, spiego il perché dei due aggettivi, ‘bislacca’ e ‘parziale’, di cui sopra: invece che parlare della mia vita, partendo dalla ‘a’ e arrivando alla (del resto ignota!) lettera ‘zeta’ di un lungo, complesso e ancora perdurante (grazie a Dio!) percorso, ho preferito concentrarmi piuttosto su un determinato mio periodo di esistenza; nello specifico, quello che va dall’anno 1948 all’anno 1961, e su di esso darvi ragguagli, esemplificandoli, raffigurandoli, in simbolici quanto concisi, spero!, nuclei narrativi”.
Enzo Moscato è tra i capofila della nuova drammaturgia napoletana con un teatro scritto e interpretato in forme coraggiosamente inconsuete. La lingua arcaica e modernissima lo ha imposto all’attenzione della critica e del pubblico internazionale. Per la sua carriera nel 2018 ha vinto il prestigioso Premio Ubu. Con Cronopio ha pubblicato Ritornanti (2017).
Prezzo: € 16,00
Cod. 9788898367511
data di pubblicazione: giugno 2020
pagine: 186
archeologia corriere del mezzogiorno
Prezzo: € 13,00
Cod. 9788898367405
data di pubblicazione: novembre 2020
pagine: 160
Gennaro Avallone recensisce “L’avanguardia dei nostri popoli. Per una filosofia della migrazione”, a cura di Andrea Cavalletti e Gianluca Solla
Orestea/ Agamennone Schiavi Conversio, apertura della 46a Biennale di Venezia, è un lavoro teatrale sulla trilogia di Eschilo, un confronto con l’opera che estende il dominio del teatro ai campi anti-teatrali della performance e della critica. Cosa significa recarsi a cospetto del corpus eschileo, di una materia archeologica in primo luogo verbale? Orestea, tragedia politica o metafisica? Il libro rivela l’impegno di Simone Derai a tenere ostinatamente per mano i due discorsi paralleli della giustizia e dell’essere, affrontando la scalata a questa impalcatura bifida e impervia con una nuova infedele traduzione. L’Orestea di Anagoor rincorre Eschilo ma anche Socrate, Broch, Severino, l’amato Sebald, Arendt, il poeta Mazzoni, una muta di Virgili apripista per scendere lungo la schiena dell’Occidente, dal bacino del Mediterraneo alle foreste europee, su tracce che portano ai rituali funebri, all’ossessione del non c’è più, all’origine del teatro, ai deliri del continente, alle fosse comuni. Compiuta con Patrizia Vercesi la traduzione in versi liberi è inseguita qui, lemma per lemma, dal commento di Susanna Pietrosanti come un segugio che fiuta la pista del sangue.
Il teatro di Anagoor risponde a un’estetica iconica precipitata in diversi formati – performance, filosofia, letteratura, ipermedia – pretendendo tuttavia, in virtù della natura di quest’arte, di rimanere teatro. Nel 2018 è Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale Teatro.
Prezzo: 18.00€
Cod. 9788898367443
data di pubblicazione: settembre 2020
pag. 261