L’intruso
Jean-Luc Nancy
Questa nuova edizione de “L’intruso” si arricchisce dei poscritti al libro che Jean-Luc Nancy ha pubblicato nel corso degli anni e di una postfazione di Antonella Moscati. “Jacques Derrida l’aveva sentito, presentito e pensato meglio di chiunque altro. È stato lui a cogliere chiaramente che il tema decisivo era quello del proprio, della proprietà in tutte le accezioni del termine. Ben più profondamente del possesso di un oggetto, è l’appropriazione di un soggetto a se stesso a essere in questione. Il trapianto di un cuore è solo una lontana immagine – o una lontana manifestazione – di ciò che in ogni ‘essere sé’ (di una persona, di un paese, di una lingua, di un pensiero) implica una folla d’intrusioni. Senza di esse, niente potrebbe aver luogo, niente potrebbe cominciare a individuarsi o a identificarsi.” (Jean-Luc Nancy, Post scriptum, 2017).
Cod. 9788898367764
pag. 90
prezzo: 10,00 €
∃x(fx) logica della decisione
Felice Cimatti
Fare filosofia significa, prima di tutto, occuparsi del linguaggio e delle lingue. Quando pensiamo a qualcosa, ma anche quando semplicemente percepiamo qualcosa, il “qualcosa” che percepiamo e a cui pensiamo è stato percepito e pensato attraverso la mediazione, tanto più invasiva quanto meno avvertita, dei pensieri che prendono forma nella lingua in cui pensiamo. E questo significa che non è possibile separare l’ontologia – il sapere relativo a ciò che è – dalla teoria del linguaggio, cioè dai discorsi su ciò che c’è. L’essere, per l’animale che parla, è inseparabile da quello che se ne dice.
Ma che cos’è, propriamente, che c’è? C’è, per l’animale che parla ed è parlato dal linguaggio, ciò che lo stesso linguaggio ha deciso, sovranamente, che ci sia. è questa l’originaria e inaggirabile violenza del linguaggio, che non è quella contenuta in alcune particolari espressioni (ad esempio il cosiddetto hate speech), come se in linea di principio potesse esistere un modo di parlare non violento e neutrale; la violenza è insita nello stesso dispositivo linguistico, nella ‘sua’ decisione di dire il mondo in un certo modo anziché un altro. In questo senso, come diceva Roland Barthes, il linguaggio è fascista.
Felice Cimatti insegna Semiotica e teoria dei linguaggi all’Università della Calabria.
Cod. 9788898367733
pag. 148
prezzo: 14,00 €
La vita impresentabile. Femminismo e corpo teatro. Un dialogo
Antonio Attisani, Lea Melandri
«Mentre i realismi sono autoritari e maschili senza appello, nel grottesco saltano anche le identità di genere e si è fatalmente nel trans. Al limite, il grottesco non si può dire cosa sia, salvo che lì si assiste alla traiettoria delle convenzioni dal nulla al nulla.» (A.A.)
«Per riuscire a dare voce a ciò che resta “impresentabile” della vita, alla “visceralità” e alle ombre che si porta dentro, è necessario prima di tutto far cadere gli steccati che le hanno tenute imprigionate, dare diritto di cittadinanza e di esistenza, come dice Artaud, “ad atti per natura ostili alla vita delle società”.» (L.M.)
Antonio Attisani ha iniziato la carriera come attore nel 1968; è stato operatore teatrale e docente universitario, a Venezia e Torino. Tra le sue ultime pubblicazioni: L’umanità mancata (2023); La tenda. Teatro e conoscenza (con C. Sini, 2021).
Lea Melandri, figura tra le più significative del femminismo italiano, ha preso parte attiva al movimento delle donne sin dagli anni Settanta. Della sua ricerca sulla problematica dei sessi sono testimonianza, tra le numerose pubblicazioni, Amore e violenza (2011 e 2024); Come nasce il sogno d’amore (2023).
Cod. 9788898367771
pag. 152
prezzo: 13,00 €
Giornale notturno V – (2006-2012)
Jan Fabre
Resoconto delle varie attività febbrili e insonni di Jan Fabre, anche questa quinta parte del Giornale notturno è inframmezzata da fulminee riflessioni sul processo creativo, il senso dell’arte, la ricezione delle sue opere, il clima culturale e artistico fiammingo, il rapporto con i performer della sua compagnia teatrale, le inquietudini, i dissensi con se stesso e le insicurezze che lo assalgono. Indistruttibile e pressante poi è il desiderio di disegnare, la passione per la coreografia e il gesto danzante, questo Giornale spiccano, tra gli altri molteplici accadimenti, l’esposizione dei suoi lavori in Giappone, Cina, Corea, Cile, Croazia; l’incontro a New York con Marina Abramovic, Bob Wilson e Bjork; la messa in scena della prima dello spettacolo di teatro-danza a Napoli; l’intenso apprezzamento per l’arte di Romeo Castellucci; l’invito alla Biennale di Venezia; le manifestazioni di protesta suscitate dai suoi spettacoli radicali.
«Fare ossia per la scrittura dello spazio.
In elle prove è prendersi cura di se stessi
per essere più vicini alla verità di noi stessi.
Fare delle prove è prendersi cura dei morti
per essere più vicini ai vivi».
Di Jan Fabre Cronopio ha pubblicato nel 2013 Giornale notturno (1978-1984); nel 2016 Giornale notturno II (1985-1991); nel 2019 Giornale notturno III (1992-1998) e nel 2024 Giornale notturno IV (1999-2005).
Cod. 9788898367757
pag. 310
prezzo: 22,00 €
Giornale notturno IV
(1999-2005)
Jan Fabre
Dal cuore di Anversa alle innumerevoli città d’Europa (Avignone, Barcellona, Helsinki, Milano, Parigi, Roma, Varsavia, solo per nominarne alcune) e del mondo (Bogotá, New York, Melbourne, Tel Aviv tra le altre) in cui allestisce le sue rappresentazioni teatrali, coreografie ed esposizioni, Jan Fabre ci consegna il diario delle fasi e gli effetti delle sue inesauste operazioni, la volontà di “essere sangue” (flusso, dispendio e perdita) nel mondo dell’arte, ma anche riflessioni e giudizi, a volte spietati, sul proprio lavoro, su quello dei suoi collaboratori e sulle opere altrui. Nello stesso tempo, è pronto a lasciarsi toccare dalla bellezza delle forme, dall’intensità dei gesti e dei corpi che incontra nel mondo, dalle performance dei suoi “guerrieri della bellezza” e confessa l’adesione alle pulsioni, le più diverse, che lo afferrano.
Punteggiate da incontri decisivi, con filosofi, curatori, critici e artisti dalle posture più varie, dagli scontri con il clima culturale e artistico fiammingo intriso di opprimente moralismo, queste pagine sono attraversate anche dallo sgomento per la morte del padre. Come sottofondo ineliminabile, esercizio incrollabile, la passione per il disegno.
a cura di Olga Amagliani, Annaclaudia Giordano, Franco Paris
traduzione dal nederlandese di Annaclaudia Giordano
Di Jan Fabre Cronopio ha pubblicato nel 2013 Giornale notturno (1978-1984); nel 2016 Giornale notturno II (1985-1991) e nel 2019 Giornale notturno III (1992-1998).
Cod. 9788898367740
pag. 304
prezzo: 22,00 €
categorie: collana



Joyc’è. Dalla gaia scienza di Ulisse alla scienza nuova di HCE
a cura di Giovanni De Renzis e Pietro Pascarelli
Nove autori di mondi culturali e artistici diversi si ritrovano, incrociando i rispettivi sentieri, ognuno con la propria competenza e sensibilità, a condividere l’esperienza che… Joyc’è; che la presenza di Joyce è sì una “ricorrenza”, ma continuamente riattualizabile, ben oltre ogni ritualità celebrativa.
Basta guardare l’indice dei contributi presenti in questo volume, per cogliere, diremmo a colpo d’occhio, i rimandi dialogici, gli intrecci impliciti o espliciti che si dipanano fra i due testi introduttivi, le riflessioni dei primi tre saggi di critica letteraria che presentano squarci del mondo, aperti sul compiersi della morte come transito irreversibile e sulla natura “marina” della madre in Joyce e Beckett, in cui si muovono i personaggi ‘prosaici’ dell’odissea joyciana; quelle dei due successivi che propongono, in un’ottica psicoanalitica lacaniana, considerazioni focalizzate sulla lingua di Joyce, ma più in generale su una più complessiva e innovativa riformulazione del senso stesso del lavoro psicoanalitico. E infine quelli dei due ultimi contributi che non parlano di Joyce, non discutono né della sua opera e dei suoi temi né della sua lingua, madre o matrigna; ma avendolo ascoltato, ricevuto con quella sensibilità ‘apprensiva’ propria degli artisti, ci propongono una loro ‘intrusiva’ immedesimazione nel corpus dell’Ulisse, realizzando (è Barthes a farci da suggeritore) un être en memoire che non si riduce a una ‘rimembranza’, ma è proprio un essere in memoria, che nell’ultimo contributo assume forma pittorica.
Scritti di Giancarlo Alfano, Luciano De Fiore, Giovanni De Renzis, Gabriele Frasca, Amalia Mele, Pietro Pascarelli, Elisabetta Spinelli, Matilde Tortora, Giuseppe Zevola
Cod. 9788898367719
pag. 145
prezzo: 14.00 €
Scuola. Filosofia di un mondo
a cura di Alessandra Pantano e Gianluca Solla
Che sia una filosofia di un mondo non significa che il libro sia indirizzato a chi di filosofia si occupa, magari perché la insegna. È invece un libro che vorrebbe essere anche per chi insegna letteratura o matematica, latino o diritto, fisica o lingue straniere; per chi insegna da anni e per chi desidera intraprendere questo mestiere; per chi insegna in un liceo e per chi insegna in un istituto tecnico. L’operazione fondamentale del libro non è quella di una semplice osservazione culturale di ciò che capita nelle scuole. Tantomeno è un’operazione di tipo prescrittivo, con l’idea di dire a chi insegna come insegnare. Costituisce piuttosto il tentativo di essere i più vicino possibile alla domanda della scuola, procedendo oltre le retoriche che gravano sulla didattica, oltre le indicazioni delle finalità e degli obiettivi, oltre le valutazioni delle competenze e i tecnicismi gestionali.
Scritti di Matteo Bonazzi, Alessandra Pantano, Gianluca Solla, Silvia Vizzardelli, Federico Leoni
Cod. 9788898367696
pag. 148
prezzo: 13,00 €
La porta delle madri
Manuela Fraire
La “chiave della porta delle madri”, di cui scrive Freud in una lettera del 1932, può aprire la porta che mette in comunicazione il discorso del femminismo con le nuove frontiere della psicoanalisi?
è da ripensare il rapporto madre-figlia preso a modello del rapporto donna-donna da una larga parte del femminismo insieme al paradigma materno che dopo Klein ha orientato la teoria e la clinica della psicoanalisi.
Si tratta, sia per la psicoanalisi che per il femminismo, di immaginare un “oltre” la logica binaria del genere che pone in primis alla psicoanalisi un impellente interrogativo: il sessuale infantile rimosso, vera scoperta rivoluzionaria di Freud, ha ancora un valore decisivo per l’analista al lavoro? Quale importanza è assegnata all’insorgenza del sessuale nella situazione clinica? Non stiamo assistendo a una progressiva tendenza della clinica ad acquietare la pulsione sessuale come risposta ai nuovi sintomi effetto del declino del padre?
Manuela Fraire è psicoanalista M.O. della SPI (Società Psicoanalitica Italiana).
Vive e lavora a Roma. Il suo tema di ricerca è da sempre la madre nella/della psicoanalisi e del femminismo.
Cod. 9788898367672
pag. 146
prezzo: 13,00 €
Diego Vincenti recensisce su Hystrio, La disciplina dell’errore. Il teatro di Romeo Castellucci
Sul Manifesto Massimiliano Guareschi recensisce L’invenzione di Milano
Repubblica, ragion di Stato, democrazia cristiana. Genealogie 2
Gianfranco Borrelli
Pratiche/linguaggi/scritture di ragion di Stato danno vita all’ultimo originale laboratorio politico in Italia: questo dispositivo governamentale coniuga le funzioni disciplinari di polizia civile e di polizia cristiana per le popolazioni italiane, ritardando la formazione di un’autonoma società civile nel nostro paese. Dal Settecento fino ai nostri giorni, da Vico a Foscolo, da Muratori a Ortes, da Gioia a Romagnosi, da Gioberti a Ferrari, l’incidenza della ragion di Stato viene riconosciuta, quindi esaltata oppure avversata.
Prerogativa regia, dittatura parlamentare, decretazione d’urgenza: nella stagione dell’unificazione politica nazionale, in un contesto di guerra civile permanente, la ragion di Stato monarchica condizionerà in senso conservativo l’esercizio del governo costituzionale-rappresentativo, grazie all’appoggio della classe politica liberale; in seguito, troverà sostegno nella ragione di partito fascista, strumento moderno della violenta ragion di Stato. Solamente alla fine del secondo conflitto mondiale, la nuova etica della resistenza partigiana riuscirà nell’evento della piena soggettivazione repubblicana.
Nelle lettere spedite durante la prigionia alla direzione della Democrazia Cristiana, Aldo Moro sconfesserà il ricorso perdurante alle strategie di ragion di Stato che vive come l’ostacolo principale alla sua stessa sopravvivenza. Dalla data della sua uccisione prende simbolicamente avvio lo sgretolamento inarrestabile dell’impianto istituzionale e costituzionale del nostro paese, che precipiterà nei primi anni novanta nella fine (ancora lasciata irrisolta) della prima Repubblica.
Gianfranco Borrelli, già professore ordinario di Storia delle dottrine politiche e di Filosofia politica presso l’Università Federico II di Napoli, ha svolto ricerca sui sistemi di pensiero e sui dispositivi di governo della modernità; la sua attività di studio riguarda anche le trasformazioni della democrazia contemporanea e i temi della governance politica.
Prezzo: € 28,00
Cod. 9788898367634
data di pubblicazione: aprile 2023
pagine: 528
mercoledì 26 aprile, ore18.30
Libreria Trebisonda
via Sant’Anselmo 22, Torino
Giovanni Semi, Paolo Tex Tessarin e Lucia Tozzi discutono “L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane”
Sergio Violante recensisce su Nazione indiana L’invenzione di Milano
martedì 21 marzo, ore 18
Libreria modo infoshop
via Mascarella 24/b, Bologna
Mauro Boarelli e Salvatore Papa discutono con Lucia Tozzi
“L’invenzione di Milano“
venerdì 21 aprile, ore 18.30
Wojtek Libreria, Pomigliano d’Arco
si presenta “Cospira” di Patrizio Esposito
saranno presenti i componenti di ieri e di oggi de ‘E Zezi – Gruppo Operaio
Su Doppiozero Luca Molinari scrive su L’invenzione di Milano
Luca Guerrini recensisce su dealogando.com L‘invenzione di Milano
martedì 18 aprile, ore 19-20
Rob de Matt, Milano
La città è ancora un luogo da abitare?
Ne discutono
Bertram Niessen, Lucia Tozzi,
Lucia Borso, Giuseppe Imbrogno
Vivere e costruire le città, i territori, le abitazioni
Su mentinfuga Pasquale Esposito intervista Lucia Tozzi
“Quando il pubblico era in espansione si costruivano tantissime case popolari – magari anche fatte male, magari anche con dei criteri che non ci piacevano – ma si è potuto lottare per estendere ancora di più il diritto alla casa. Quando tutto diventa privato, tutto questo non è più possibile. Con chi te la prendi? Se lo Stato, il pubblico fa una cosa che non ci piace possiamo contestarlo, quando è il privato che agisce non puoi fare più niente, perché è normale che il privato agisca per il proprio interesse, è quella la sua missione. Di questi tempi molti reazionari mostrano enorme entusiasmo per tutte le pratiche di mutualismo e il mondo no profit in generale, perché basta concedere qualche briciola per accordarsi, per cooptare le energie sociali”.
Giovedì 13 aprile, ore 18.30
Cascina Cuccagna, Milano
Un dibattito aperto sulla città, una specie di seduta di autocoscienza collettiva.
Critiche, proposte, punti fermi e progetti su Milano e il suo futuro con:
Assia Neumann Dayan, Luca Misculin, Giacomo Papi, Lucia Tozzi e Lia Quartapelle
modera Davide Coppo
La città che si trasforma per effetto di una campagna marketing. Basta a tenere in vita una città? Livio Partiti intervista Lucia Tozzi su Il posto delle parole
giovedì 30 marzo, ore 20.30
Piano Terra, Milano
si discute il libro di Lucia Tozzi “L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane“