Intervista di Armando Adolgiso a Vincenzo Cuomo
sui temi del libro “” (Cronopio 2017)
http://www.adolgiso.it/public/cosmotaxi/201706archive001.asp#1496823985001
Intervista di Armando Adolgiso a Vincenzo Cuomo
sui temi del libro “” (Cronopio 2017)
http://www.adolgiso.it/public/cosmotaxi/201706archive001.asp#1496823985001
intervista di Carlo Mazzucchelli a Vincenzo Cuomo,
autore di “Una cartografia della tecno-arte” (Cronopio 2017)
pubblicata su SoloTablet
recensione di “Sulla danza” (Cronopio 2017)
Francesca Saturnino su NapoliMonitor
http://napolimonitor.it/sulla-necessita-della-danza-un-libro-danzatori-filosofi/
Intervista a Eleonora de Conciliis
sui temi di “Psychonet” (Cronopio 2016)
pubblicata su SoloTablet
Radio3, registrazione della trasmissione del 19 maggio
dedicata a “Sulla danza” (Cronopio 2017)
conduzione in studio di Attilio Scarpellini
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-05472ae8-bf47-4000-96ae-ad6dadfd6c18.html
martedì 9 maggio, ore 17.30
teatro bellini, napoli
presentazione del libro di Eleonora de Conciliis,
(Cronopio 2016)
una nota di Armando Adolgiso a “Sulla danza” (Cronopio 2017)
e un’intervista a Maurizio Zanardi, curatore del volume
http://www.adolgiso.it/public/cosmotaxi/201704archive001.asp#1493486958001
Una riflessione di Andrea Inglese sulla democrazia (citando Jacques Rancière)
NEIL NOVELLO Bologna
recensione a “Sulla danza“, Cronopio 2017
Negli ultimi anni la danza ha intensificato anche nel nostro paese la sua presenza, sulle scene e fuori di esse, nelle trame dei discorsi più vari; il mondo dell’audiovisivo la riprende con inusitata frequenza, la filma, partecipa alle sue configurazioni e ne accresce l’archivio. Che cosa significa questa promozione e accresciuta comunicazione della danza? Si tratta di comprendere non solo che la sua attrattiva ha qualcosa da insegnarci sul nostro tempo, sulla ricerca – che lo agita più o meno coscientemente – di nuove disposizioni spaziali, di nuovi gesti, ma anche che è la danza stessa a essere oggi in gioco, perché la promozione che la investe non necessariamente favorisce la natura dei suoi atti. Ripensare la natura di questi atti – il loro “motus commovente” (Nancy); il loro rapporto con il pensiero, il corpo, le arti (Gasparotti); la relazione tra l’Occidente e l’Oriente della danza (Sala Grau); il legame tra la danza, il teatro e la morte (Zanardi); l’origine comune del “dire poetico” e del “gesto danzante” (Ermini) – può, forse, aiutare la danza a decidere quale condotta assumere nei confronti dei modi in cui oggi viene proposta, spinta sulla scena, promossa.
A cura di Maurizio Zanardi
Prezzo: € 14.00
Cod. 9788898367061
data di pubblicazione: 2017
pagine: 171
…Considerare la siderale stolidità degli slogan razzisti non deve però portare alla simmetrica insipienza di ripetere irenicamente quelli uguali e contrari dell’integrazione, dell’accoglienza, del dialogo. Chi l’ha mostrato nel modo più efficace è stato Jean-Luc Nancy, in un memorabile apologo dal titolo L’intruso (Cronopio 2000)….
L’eccitazione sessuale, con tutta la sua forza animale e il suo singolare dominio sull’animale umano, rappresenta una turbolenza ontologica del rapporto: alla pari del linguaggio, lo porta molto lontano, cioè dove non si può parlare di satis-factio, dove non se ne può mai fare abbastanza, ma dove c’è incessantemente qualcosa da fare, qualcosa che non avviene mai come tale, né come risultato, che perciò non è mai “fatta”, ma che pure non smette mai di volersi fare.
Scritto all’ombra di due pensatori inclassificabili e solo apparentemente incompatibili come Michel Foucault e Jean Baudrillard, questo è un libro diagnostico e al tempo stesso fossile – ironicamente postumo. Muovendo da una batteria concettuale delirante, esso riformula alcune domande che assillano la cultura contemporanea: cos’è l’uomo in quanto animale digitale? come si sta trasformando e/o adattando la sua psiche, e cosa sta diventando l’inconscio nell’epoca del web?
Le risposte ipotizzate provano a storicizzare radicalmente sia Nietzsche che Foucault e Baudrillard: ben lungi dall’essere morto, l’uomo non è più un animale malato ma non ha affatto superato se stesso, mentre il capitalismo globale, dopo aver sostituito la realtà col virtuale, sopravvive producendo psicotici ‘freddi’, integrati e funzionali alla demenza del suo sistema. Questa normalizzazione sociale della psicosi, che si annuncia soprattutto nella popolazione giovanile, sembra segnare la fine della divisione tra ragione e follia, ma anche la scomparsa del disagio psichico cosciente.
Prezzo: € 13.00
Cod. 9788898367238
data di pubblicazione: 2016
pagine: 147
La decostruzione, ossia la rigorosa messa in discussione della pretesa degli apparati di dominio di legittimare il loro potere in nome della coerenza logica delle loro argomentazioni e della verità incontrovertibile dei loro fondamenti metafisici ed etici in modo da sottrarsi anticipatamente ad ogni critica possibile, “è possibile, come impossibile, nella misura in cui (là dove) c’è X (indecostruibile), dunque nella misura in cui (là dove) c’è (l’indecostruibile)”. La possibilità della decostruzione poggia sull’esistenza degli indecostruibili, cioè su concetti e atti che, essendo di per sé contraddittori e doppi, quindi logicamente impossibili, proprio per questo siano in grado di produrre la corrosione di ogni discorso di tipo identitario e normativo. Questo libro indaga tre figure dell’indecostruibile particolarmente rilevanti nell’ambito etico-politico: il perdono che perdona contraddittoriamente solo l’imperdonabile, la giustizia che rende ingiusto il diritto, la crudeltà che al suo limite estremo non si distingue dall’amore.
Prezzo: € 12.00
Cod. 9788898367221
data di pubblicazione: 2016
pagine: 117
Non basta condannare l’ignominia dell’antisemitismo: bisogna metterne in luce le radici – e questo può significare solo intervenire al cuore della nostra cultura. Non basta condannare l’estrema violenza con la quale immoliamo popoli, e anche categorie, classi e ceti sociali: bisogna domandarsi quale oscura risorsa sacrificale operi in questo modo e in vista di quale “sacro” completamente sprovvisto di sacralità (di simbolicità, se si preferisce).
Non basta guardare attoniti a una storia che ci pare correre verso la propria rovina: bisogna imparare a rompere con il modello che questa storia si è dato, quello di un progresso in una conquista del mondo da parte dell’uomo e dell’uomo da parte delle proprie finalità esponenziali.
Prezzo: € 11.00
Cod. 9788898367214
data di pubblicazione: 2016
pagine: 78
recensione di “Psychonet” di Eleonora de Conciliis (Cronopio 2016)
Daniela Angelucci su Alfabeta2
Anche in questo secondo Giornale notturno Jan Fabre insiste nel combattere una battaglia, ora meditativa ora furente, senza compromessi, per la bellezza. L’arte qui è davvero la misura di tutte le cose. Una misura che è nello stesso tempo ebbrezza dell’immaginazione, trionfo della pulsione e necessità della disciplina. Questo impasto di scatenamento e disciplina sembra manifestarsi specialmente nei modi della danza cui Fabre chiama implacabile i suoi «guerrieri della bellezza» e se stesso come disegnatore che ha innanzitutto da far «danzare» i polsi.
Artista insonne, che vive la notte in tutta la sua elettrizzante e sessuale intensità, spirito sempre vigile, Fabre non smette di interrogarsi sul rapporto tra arte ed eccitazione. In lui, come scrive, vivono diversi «capitribù», diverse sembianze e gesti artistici, che lo tengono sveglio con il ritmo di un «caprone» che crea e di un dio che distrugge. Ma questa creazione-distruzione ha bisogno di precisione e rigore.
Traduzione di Franco Paris
Prezzo: € 19.00
Cod. 9788898367207
data di pubblicazione: 2016
pagine: 326
articolo di Mirella Armiero sul Corriere del Mezzogiorno del 12 aprile 2016
Che cosa accade a un bambino che smette di piangere nelle braccia della maestra all’asilo dopo essersi separato dalla madre e inizia a giocare con un altro bambino divertendosi e sorridendo? E cosa, invece, a quello che non smette mai per giorni e giorni? Che cosa accade all’adolescente che, abbandonato dalla fidanzata o tradito dall’amico, un giorno non sente più il graffio al cuore del dolore? E cosa, invece, a chi lo sente uguale la vita intera? Che cosa accade a un uomo o a una donna un minuto dopo che abbia montato una protesi di organo? E dopo un giorno? E dopo un anno?
Tentare una riabilitazione dell’oblio è un’operazione ardua e a suo modo coraggiosa. Una sterminata letteratura conferisce alla memoria, all’archiviazione diligente, alla testimonianza il rango di dovere etico e all’oblio quello di perdita tragica e colpevole di qualcosa che invece deve permanere. Un pensiero pigro dice: ricordare è bene, dimenticare è male.
Il libro, a cura di Walter Procaccio, si compone di contributi del sapere filosofico, psicoanalitico e letterario e tenta di rileggere gli inganni e i tranelli della memoria e i servizi e le virtù dell’oblio o almeno di un certo oblio. I numi tutelari degli autori sono Proust per la letteratura; Freud, Bion, Matte Blanco, Lacan, Ferrari per la psicoanalisi; Deleuze, Bergson, Wittgenstein per la filosofia.
Prezzo: € 15.00
Cod. 9788898367191
data di pubblicazione: 2016
pagine: 168
da Luca Salza,
(pp. 148-149, Mesogea 2015)
“La scrittura di Pizzingrilli è un tentativo postremo di ridare un senso alla capacità conoscitiva, cioè deformativa, cioè trasformatrice, del reale, che ha avuto la letteratura prima di impigliarsi in leggi di mercato, comunicazione e spettacolo. Prima cioè di arrendersi all’evidenza e alla banalità dello status quo. Ma, si badi bene, Pizzingrilli propone il suo atto di resistenza scomparendo. Non c’è traccia autoriale nel suo libro. Egli mette in scena una comunità di marginali sottomessi o disertori, ma, grazie al discorso indiretto libero, l’autore trasferisce le potenze della propria arte verso quelle della comunità fabulante. La fabulazione al posto della finzione, cioè non è più lo scrittore che crea ‘un’ popolo, ma i pesonaggi reali. Non c’è più rappresentazione: la letteratura rompe la rappresentazione inventando piuttosto un popolo con una lingua nuova. In una stupefacente iniziale invocazionealle sue Muse, le Camene, lo scrittore si presenta come <<l’addetto alla manutenzione >> del libretto. Ed è qui che ribadendo la nostra condizione attuale di una <<lingua che non sa oramai più parlare>>, lo scrittore afferma di voler dire <<parole mute>>.”
Ritenete che l’opera d’arte non sia altro che un oggetto prodotto da un uomo detto artista? Ed eccovi allora ciò che cercate: merda d’artista “contenuto netto gr. 30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961″…
Nel centenario della nascita di dada la domanda sul non senso dell’azione artistica merita di essere radicalmente riproposta. Sono passati più di ottant’anni dalla denuncia della “povertà d’esperienza” da parte di Benjamin e il deserto esperienziale avanza a livello globale. Solo l’arte sembra rappresentare l’ultima frontiera per chi non sa rassegnarsi al destino di liquidazione dell’esperienza. L’opera d’arte mantiene viva e desta la capacità di provocare, meravigliare e offrire la possibilità di spingersi esistenzialmente un po’ più in là di quel che si è stati e si è. Eppure, la storiografia, la critica (anche militante) e la filosofia dell’arte seguitano imperterrite a ridurre sistematicamente le opere d’arte a mero oggetto di conoscenza.
Prezzo: € 9.00
Cod. 9788898367160
data di pubblicazione: 2015
pagine: 88
Intervista di Amador Fernandez-Savater a Valerio Romitelli a partire da “La felicità dei partigiani e la nostra. Organizzarsi in bande”
Venerdì 11 dicembre, ore 18
Libreria Koob, Roma
si discute il libro di Eleonora de Conciliis “Che cosa significa insegnare?“
Lavoro/singolarità/desiderio: i mutamenti nei rapporti tra politica ed economia impongono di ripensare i percorsi attraverso cui gli individui costruiscono se stessi come singolarità e come collettività. Il nostro presente, segnato dalla scomparsa dell’orizzonte della Rivoluzione, ha lasciato campo libero all’assoggettamento neoliberale di condotte e stili di esistenza. Lo stesso Lavoro sembra non essere più il presupposto per la liberazione degli esseri umani.
Al centro delle riflessioni svolte in questo volume vi sono allora quelle “eccedenze di singolarità” che, affermatesi dentro e fuori l’alveo della modernizzazione, mettono in campo pratiche diffuse di costruzione di nuove forme simboliche, di nuovi bisogni e desideri. A partire da molteplici tentativi di democrazia radicale che attraversano la città di Napoli, questo volume raccoglie contributi sul senso e le forme dell’odierno “stare in comune” e del nostro “essere comune”.
Prezzo: € 17.00
Cod. 9788898367177
data di pubblicazione: 2015
pagine: 180
di Enrico Manera
pubblicato su DOPPIOZERO
http://www.doppiozero.com/materiali/sala-insegnanti/conversazione-con-eleonora-de-conciliis
Una fortissima impressione coglie all’improvviso gran parte di coloro che si accostano per la prima volta ai libri di Deleuze: vi scopriamo, infatti, un pensiero per il nostro tempo e l’esigenza, verso cui questo pensiero ci spinge, di pensare diversamente. Curiosamente questi due aspetti s’incrociano all’interno di un’altra sconvolgente impressione che colpisce fortemente il lettore: i problemi che questo pensiero solleva e ci propone, a volte così astratti da cambiare radicalmente la visione che il lettore ha della contemporaneità, sono in presa diretta sulla sua vita individuale, vita che essi calano interamente nell’esistenza collettiva di oggi. Da qui quella sensazione di espansione, leggerezza, libertà concreta che il lettore sperimenta: leggere Deleuze significa mettere mano a un divenire-sé impersonale che attraversa interi mondi.
Certo, Deleuze ci “costringe a pensare” (come egli stesso dice di ogni vero pensiero che esercita una violenza sulle nostre abitudini), ma allo stesso tempo ci libera: sentiamo che il suo estremo rigore e la sua singolarità richiamano un altro tipo di “esperienza” che è al di là del semplice vissuto ma che pure sostiene tutto il vissuto dell’individuo.
José Gil
Prezzo: € 20.00
Cod. 9788898367054
data di pubblicazione: 2015
pagine: 317
Cosa è accaduto alla forma narrativa degli ultimi quarant’anni?
Il volume, edito in lingua inglese, s’interroga sul tema proponendo una lettura del postmodernismo e delle sue varianti poetiche ed estetiche attraverso la lente metanarrativa, sulla scorta degli studi condotti da Lynda Hutcheon, e la lente metastorica, seguendo la proposta di Hayden White.
In un quadro che intreccia proposta teorica e analisi critica, il volume – che è nato e si è sviluppato nel corso delle conferenze organizzate dalla British Society of Literature and Science e durante le International Pynchon Weeks – raccoglie il contributo di importanti specialisti, soprattutto americani, che s’interrogano sugli spazi letterari creati da Thomas Pynchon, Neil Stephenson, Toni Morrison, Daniel Kehlmann, dai romanzi post-cyberpunk, sulle tracce della storia fattuale e delle rivoluzioni scientifiche novecentesche.
Prezzo: € 17.00
Cod. 9788898367092
data di pubblicazione: 2015
pagine: 223