Una riflessione su Milano di Alberto Saibene a partire dal libro di LuciaTozzi “L’invenzione di Milano”
“È proprio il rapporto tra pubblico e privato il filo rosso di L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane (Cronopio), un pamphlet di Lucia Tozzi – studiosa di urbanistica, napoletana di origine ma milanese di residenza – dedicato al mito del «Modello Milano», a quell’idea di città virtuosa, locomotiva d’Italia, che ha preso piede con Expo 2015 e che, dopo la battuta d’arresto della pandemia, ha ripreso a circolare con ancora maggior vigore. Il libro appare nella collana «Rasoi» e bisogna dire che è bello affilato, anche per l’abilità dell’autrice di mescolare osservazione di costume a una ricerca rigorosa con ampi riferimenti bibliografici e la capacità di estrapolare dalle cronache cittadine fatti e dati salienti. Uno stile che ricorda un modello lontano, difficile da maneggiare, quello di Antonio e Camilla Cederna (pur con le dovute differenze), ma sempre efficace. È un’opera che mancava ed è quindi da leggere con attenzione, da discutere e che sviluppa le tesi contenute in Non ci sono alternative, un lungo articolo dell’autrice apparso nel 2019 nella bella rivista napoletana «Lo stato delle città». Da leggere perché è una delle poche, pochissime, voci critiche sulla traiettoria di una città governata da più di dieci anni dal centrosinistra che, attraverso i sindaci Pisapia e Sala, è sempre stata attenta a comunicare (verbo chiave) un’idea di città virtuosa, avendo tra le sue priorità le politiche di inclusione e il riconoscimento dei diritti delle minoranze”.