di Claude Lanzmann
a cura di Federica Sossi
Questa è la nuova edizione di un libro che ha avuto una notevole fortuna: ne è stato tratto anche un dramma radiofonico andato in onda su Radio 3 Rai. Si tratta della trascrizione integrale del film “Un vivant qui passe”, di Claude Lanzmann, il regista, da poco scomparso, del famoso documentario “Shoah”.
Lanzmann intervista Maurice Rossel, che era a capo di una delegazione della Croce Rossa che, dopo aver visitato Auschwitz nel 1943, ispezionò nel 1944 il ghetto di Theresienstadt con l’autorizzazione delle autorità tedesche. I nazisti avevano messo in scena nel ghetto l’apparenza di una vita normale, in modo da ingannare gli ispettori. Rossel, come emerge da questa terribile intervista, non si accorse di nulla, di nulla sospettò. Il resoconto della sua visita assolverà infatti i nazisti da ogni sospetto di persecuzione nei confronti degli ebrei.
A Rossel era stato chiesto: “Cerchi di andare all’interno dei campo, cerchi di vedere tutto quello che può”.
Essere soprattutto due occhi e vedere, cercare di vedere al di là di ciò che gli veniva mostrato: questo era il compito di Maurice Rossel, delegato della Croce Rossa Internazionale cui fu concesso di visitare il campo di Auschwitz nel 1943 e, qualche mese dopo, il ghetto di Theresienstadt. Eppure questa intervista che egli ha concesso a Claude Lanzmann nel 1979, diventata un film autonomo, parla solo della sua cecità, del suo aver visto senza vedere ed è in grado di interrogare, oggi, come nota Federica Sossi nel suo nuovo scritto che chiude il libro, lo sguardo opaco che caratterizza il nostro presente.
Prezzo: € 10,00
Cod. 9788898367481
data di pubblicazione: 2020
pagine: 121