di Pierandrea Amato
con un intervento di Georges Didi-Huberman
“La destituzione ha un rapporto con l’esistenza – riprendo qui il tema delle primissime righe de La rivolta – solo se si temporalizza, se si prolunga in un futuro che non prende certamente le forme di un ‘programma’, ma di un desiderio. Se con un gesto della mano spazzo via tutti gli oggetti posati sul tavolo davanti a me, quel che destituisco mandandolo all’aria trova comunque una ‘risposta’, un prolungamento che è frutto del mio stesso gesto: la mia mano, una volta gettati gli oggetti per terra, continua da sola il suo movimento in una certa direzione, anche se mi è sconosciuta. Essa distrugge, ma si lancia contemporaneamente verso uno spazio altro, che essa designa al di là del mio progetto e che, dunque, in una certa maniera, desidera. […] Può darsi che il gesto di rivolta segni forse la ‘fine dell’età del progetto politico’, come scrivi all’inizio de La rivolta. Ma questo non implica la fine di ogni speranza politica” (dalla Lettera/postfazione di Georges Didi-Huberman, traduzione di Andrea Inzerillo).
Prezzo: € 12.50
Cod. 9788898367412
data di pubblicazione: 2019
pagine: 165