Hannah Arendt
“La moderna questione ebraica nasce nell’illuminismo; l’illuminismo, cioè il mondo non ebraico l’ha posta”. Con queste parole ha inizio il saggio Illuminismo e questione ebraica, inedito in italiano, scritto da Hannah Arendt all’età di venticinque anni e pubblicato ancora prima della sua fuga della Germania nazista. Per la lucidità dell’analisi, la limpidità della scrittura e il rigore argomentativo, queste pagine sono ben più che un semplice documento storico e biografico e restano a tutt’oggi una delle migliori esposizioni delle contraddizioni e delle aporie che hanno accompagnato, fin dall’inizio, l’assimilazione degli ebrei d’Europa. Analizzando le posizioni di grandi pensatori illuministi, ebrei e non, come Lessing, Mendelssohn e Herder a proposito di quella che da Marx in poi sarà chiamata la “questione ebraica”, la Arendt, di cui l’anno prossimo ricorre il centenario della nascita, ricostruisce le premesse dell’antisemitismo tedesco, da una parte, ma anche concetti come educazione, tolleranza, umanesimo. Il testo, conciso ed efficace e diretto a un ampio pubblico, pone con forza una questione che oggi ci appare decisiva: quella del rapporto fra religione e società civile.
Traduzione di Antonella Moscati
Prezzo: € 5,00
Cod. 9788889446447
data di pubblicazione: 2008
pagine: 47