Gilles Deleuze
I dannati di Beckett sono la più stupefacente galleria di posture, andature e posizioni, dopo Dante. Certo Macmann osserva che “si sentiva più a proprio agio seduto che in piedi e coricato piuttosto che seduto”. Ma questa è una formula più adatta alla stanchezza che alla sfinitezza. Sdraiarsi non è mai la fine, l’ultima parola, è la penultima, e si rischia di essere abbstanza riposati, se non per alzarsi, alemno per girarsi o strisciare. Per fermare lo strisciante bisogna ficcarlo in un buco, piantarlo in un orcio dentro al quale, non riuscendo più a muovere le membra, smuoverà ancora qualche ricordo. Ma la sfinitezza non si lascia sdraiare e, a notte fatta,resta seduta al suo tavolo, resta svuotata.
Gilles Deleuze
A cura di Ginevra Bompiani
Prezzo: € 7,00
Cod. 9788889446034
data di pubblicazione: 2005
pagine: 60