Gilles Deleuze
L’idea fondamentale di quella che Kant chiama la sua “rivoluzione copernicana” consiste in questo: sostituire all’idea di un’armonia tra il soggetto e l’oggetto (accordo finale) il principio di una sottomissione necessaria dell’oggetto al soggetto. La scoperta essenziale è che la facoltà di conoscere è legislatrice o, più precisamente, che vi è un che di legiferante nella facoltà di conoscere. (Ugualmente, vi è un che di legiferante nella facoltà di desiderare). Così l’essere ragionevole scopre in se stesso nuove potenze. La prima cosa che la rivoluzione copernicana ci insegna è che siamo noi a comandare. C’è qui un rovesciamento della concezione antica della Saggezza: il saggio si definiva, da un lato, attraverso le proprie sottomissioni, dall’altro, attraverso il suo accordo “finale”con la Natura. Alla saggezza Kant oppone l’immagine critica: noi, i legislatori della Natura. Quando un filosofo, in apparenza molto lontano dal kantismo, annuncerà la sostituzione di iubere a parere, dovrà a Kant più di quanto egli stesso non credesse.